Sii un faro, non un salvagente!
Lo sapevi che puoi anche essere un faro, piuttosto che un salvagente?
In questo blog, paragono il ruolo di un salvagente con quello di un faro.
E’ un qualcosa che viene dall’intuito. Una persona amata farà qualcosa che sai già che non andrà a buon fine, diversamente da come sperato . Senti un profondo senso di empatia per il possibile “fallimento” nonostante lo sforzo e l’energia impiegata. Pensi: “No, non farlo!”. Provi forse anche un disagio fisico, come il serrarsi del ventre e della gola.
Ti prego, prenditi del tempo per considerare come reagisci abitualmente e poniti la seguente domanda:
Hai intenzione di aiutare la persona direttamente gettando un salvagente o inizialmente ti limiti a guardare da lontano?
Dal tuo io sensibile, potresti probabilmente vorresti immediatamente venire in aiuto gettando una boa. Questo tipo di supporto emotivo testimonia il coinvolgimento e la connessione con la persona che ha bisogno di aiuto. Lanciate il salvagente, perché sapete che tutto rimane al sicuro e l’armonia presumibilmente rimane in equilibrio. Dopo tutto, si salva l’altro da un mare di disagio.
Come al solito la tua prima inclinazione è quella di aiutare direttamente l’altro lanciando un salvagente.
Vorrei concentrarmi sul momento in cui decidi di lanciare un salvagente all’altra persona.
“Ti guardi attorno, cerchi il salvagente, lo prendi, la sabbia in eccesso scivola tra le dita e nel frattempo corri precipitosamente verso il mare. Non puoi nemmeno più sentire le onde, il tuo cuore ti batte in gola, fai il salto nell’acqua fredda e butti il salvagente. Fortunatamente, giusto in tempo prima che succedesse qualcosa di grave! “
E’ interessante notare che successivamente, dopo aver elaborato tutti gli stimoli,solito dimentichi l’importanza di prenderti cura di te stesso.
Questo modo di fare certamente basato sulle buone intenzioni, dimentichiamo la crucialità di prendersi cura di se stessi dando ad essa meno attenzione di quanto meriti. L’altra persona non ha avuto neanche la possibilità di chiederti aiuto. Quanto spazio hai lasciato all’altra persona di porsi delle domande, di scoprire, di spaziare mentalemte, di sviluppare l’autostima e la capacità di problem solving?
Un salvagente e un faro agiscono entrambi motivati dalle migliori intenzioni, ma rimane comunque una differenza sostanziale nel risultato che ne deriva dall’applicazione pratica.